Rappresenta il tipico esempio di ballo folklorico che, seppur totalmente inventato, ha nella suggestiva realtà marinara la sua musa ispiratrice. In particolare esso ripercorre, attraverso passi e movenze, un tipo di pesca in uso a Termoli: con la rete a sciabica, tecnica che, fino a qualche decennio fa, prevedeva l'impiego di un rudimentale arnese di legno: "'U Stremmature". È bene ricordare che la pesca in mare trova nella sciabica (dall'arabo "skabaka") una delle sue più antiche espressioni. Con tale termine si indica la rete a strascico di grandezza varia e con maglie di ampiezza diversa a seconda dell'uso, formata da due lunghe ali e da un sacco. Con essa vengono pescate specie di pesci che vivono in prossimità della costa. I pescatori termolesi di un tempo disponevano la sciabica a semi cerchio a pochi metri dalla riva. Uno di loro percuoteva con vigore lo "stremmature" sul pelo dell'acqua lungo un lato della rete e così facendo il pesce, spaventato finiva nell'altro lato della sciabica tesa ad arte dai pescatori. Anche le donne partecipavano tirando su la rete e selezionando il pescato. La prima parte del ballo è dominata da soli uomini muniti ognuno di uno "stremmature". Il cembalo o tamburello, suonato fuori campo, scandisce il ritmo e consente ai ballerini di fare il loro ingresso. Solo dopo, fisarmoniche e chitarre entrano in gioco ridando melodia e vivacità al ballo. È il principio di una grande metafora: il palco si trasforma in una superficie marina ove i ballerini-pescatori eseguono a ritmo di musica le loro "stremmate", ora singolarmente ora a coppie, ora tutti insieme. Percuotono con forza i loro arnesi in legno sulla superficie immaginaria del mare, restituendo in alcuni il gusto inalterato del ricordo, in altri allegria e gioia di vivere. Protagoniste della seconda parte, complementare alla prima sono le donne. Munite di una vera e propria rete da pesca, realizzano particolari movenza quasi a voler invocare l'abbondanza del pescato. Infine uomini e donne finalmente insieme! Il ballo diventa un espressione di orgoglio per l'abbondanza della pesca con altrettanta abbondanza di passi e gestualità. Si mescolano sottili messaggi e sapienti metafore come quando, alla fine, le donne rimangono intrappolate dalla rete tesa dagli uomini a simboleggiare la forza e la conquista di questi ultimi. Il folklore quindi anche come cassa di risonanza della storia, delle emozioni e dei sentimenti di un popolo.

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